Non riconosco i miei passi
legati con fili trasparenti
Ami da pesca
e io lenza per gli squali
affamati di potere e di me.
ROSSO
il sangue nelle vene.
RABBIA
per quello che sono.
Sono preda
IO
che vesto panni da cacciatore
IO
che scappo
CANE
con la coda fra le gambe.
Lecco ferite
che mi lacerano l’anima
(acrilico su tela ispirato dalla poesia ” Non riconosco i miei passi” di Piera Romeo)
L’uomo seduto e pensoso con lo sfondo di quel che nella mia mente è il Duomo della città dove ho vissuto tanti anni felici (10 anni…Milano) è davvero straordinario!
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È in una sua dimensione, ha bisogno di riflettere con calma, ha bisogno appunto di poter essere anche un po’pensoso, lasciando fuori,anche se solo per poco, la frenesia quotidiana.
Ogni tanto lo guardo ed entro anche io nella sua dimensione.
Ben felice che ti sia piaciuto !
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Cara Dora ti ringrazio tanto per avermi nominata e sono felice che i miei quadri “ti parlino”,che riescano a trasmetterti emozioni. Perché sai, é proprio vero quello che dici. Abbiamo bisogno di far sentire la “nostra voce”, e di far provare emozioni.
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Vieni a vedere. Ti ho nominata https://almenotu.wordpress.com/2015/10/15/emozionami-tag/
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