La Musa e il Corpo del Genio artistico

Una gabbia e tu al suo interno. La musica inizia.
Ciò che capiterà intorno non ti è dato di vederlo. I tuoi occhi sono bendati. Buio completo. Di fronte a te è posizionata la tela bianca ma non puoi più vederla, la puoi solo sentire, toccare, percepire. Colori e pennelli sono a pochi passi da te, speri di trovarli con il semplice tatto, speri di riuscire a trovare quell’esatto colore che forse vorrai mettere proprio in quel determinato punto. Il senso della vista non può aiutarti e potrai esprimere le sensazioni che percepirai solo ed esclusivamente per mezzo della tua “vista interiore”.
Sei il genio artistico, senza corpo, solo più mente.
Il corpo è staccato da te ma ancora vorrebbe intereagire.
La volontà del genio artistico nel processo creativo si scontra con la volontà della sua musa.
E’ uno scontro mentale ed emotivo che avviene nel processo creativo di un’opera in un luogo creato dalla mente dell’artista.

Azione performativa “La Musa e il Corpo del Genio artistico”  all’interno del finissage del progetto artistico “Due Dimensioni” presso la LabGallery This is my Church (Torino).
Su un’idea di Alex Kova.
Regia e scenografia: Alex Kova, Cecilia Gattullo, Virginia Bacci
Azione performativa: Alex Kova, Virginia Bacci
Live painting ad occhi bendati: Cecilia Gattullo

15 pensieri su “La Musa e il Corpo del Genio artistico”

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